Gianni
Vattimo propone una lettura del pensiero di Nietzsche, a partire
dalla linea “metafisica” Heideggeriana e “storicistica”
Diltheyana, che egli definisce “ontologia ermeneutica”;
essa si fonda sulla critica e sull' analisi del concetto stesso di
“interpretazione (ermeneutica)”, uno dei principi
fondamentali dell' azione e del pensiero di Nietzsche ; la tesi
sostenuta da Vattimo è che Nietszche, attraverso la sua
filosofia , si propone di rigenerare ciclicamente il senso della vita
e del mondo a partire dalla distruzione di tutti i valori storici (
etici, politici, filosofici etc.), tuttavia non semplicemente
negandoli, bensì trasfigurandoli e trasformandoli in nuovi,
dinamici valori attraverso la Volontà di potenza ;
Volontà di potenza non è un principio metafisico ma
una lotta cosmica, la risultante di una pulsante energia creatrice
individuale che sembra sorgere dal vuoto e al vuoto ritornare. Sopra
le macerie del cosmo e dell' essere Nietzsche rivendica così
quella libertà all' agire dell' uomo che, come in Kierkegaard,
si estrinseca nella “decisione”: proprio la possibilità
della scelta radicale , che non si fonda su alcuna morale e legge
precostituita, condanna però l' uomo, pur elevandolo al
livello divino,al sacrificio e alla solitudine.
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